E alcune di queste capitano quando ho fretta e devo arrivare in tempo in aeroporto o al lavoro. Come quella volta a marzo in cui avevo preparato tutto per la partenza, verificato di aver spento il gas, messo cibo e acqua per i gatti a sufficienza, come al solito pensando sempre al peggio. No non alla guerra ma al restare bloccata in aeroporto per nebbia. Ma certo, poi scoppiasse una guerra, avrebbero di che sopravvivere per un mese intero. Quindi i soliti saluti, le solite raccomandazioni...e poi... E poi Oscar mi viene addosso per un ultimo abbraccio trascinando con sè la tazzina del caffè rovente che finisce tutto su pantaloni, scarpe, sedia tovaglia e pavimento!
Oppure capitano situazioni dovute più alla mia sbadataggine storica che non alla sfortuna, ma anche a questa direi. Come quella volta che si bloccò la serratura del portellone e restai chiusa fuori casa per più di un'ora. Poi riuscii non ricordo come ad entrare e iniziai a cucinare. Uno schizzo d'olio bollente mi finì vicino all'occhio, ma continuai a cucinare, o almeno così avrei fatto se non fosse finita la bombola. Va bè, esiste il micronde. E così mentre tagliuzzav le cipolle mi tagliai un dito...e... mi cadde dal balcone il copriletto che avevo steso per asciugare.
Ma l'importante è...tutto è bene quel che finisce bene!!
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