mercoledì 11 settembre 2013

...E così ebbe inizio la meravigliosa storia coi miei amati gatti....

Ho sempre sognato di avere un viale alberato che dal cancello arrivasse all'ingresso di casa. Chissà se un giorno potrò realizzzare questo sogno...per ora è solo la favola che vorrei vivere...


"C’era una volta un cancello bianco in ferro battuto e un viale alberato. Nell’aria un profumo di elicriso e lavanda e cisto e mirto. Passeggiando per il viale di ciottoli bianchi, mi vengono incontro tre splendidi gatti, due tigrati, un maschio e una femmina, e uno nero con una chiazza bianca sotto il collo. Percorso il lunghissimo viale, scorgo su un albero una gattina tutta nera che tenta invano di acchiappare un ragnetto che ondeggia spensierato appeso alla sua ragnatela, finché... ponf! La gatta scivola giù dall’albero cadendo su una montagnetta di foglie secche, dalle quali schizza via strillante un gatto lungo nero col frak bianco che si era nascosto là sotto per trovare un po’ di refrigerio in un caldissimo pomeriggio di primavera. Ridendo allegramente arrivo in fondo al viale, di fronte ad un’ampia terrazza che conduce all’ingresso della casa. E lì ad accogliermi sbadigliante è il gatto miele che si stiracchia lentamente socchiudendo gli occhi come a invitarmi ad accarezzarlo. Ce li ho tutti intorno, perché sanno che è giunta l’ora della prelibatezza pomeridiana. Così, apro la porta di casa seguita da Oscar, Ester, Monsieur, Milù, Thomas e.... Romeo". ...

...


"È l’ora di cena. Solitamente nelle sere d’estate non ho molto appetito e mi metto sulla sedia a dondolo della veranda del piano terra con un buon succo di mirtillo e un tramezzino al tonno e pomodoro. Ma oggi, mentre vado verso la veranda mi rendo conto di non avere molta voglia di stare a guardare il vialetto, preferisco sdraiarmi comodamente sul lettino della veranda semichiusa del giardino segreto. Così per la gioia di Oscar che sembra sempre anticipare ogni mia intenzione, vado verso lo studio, in fondo alla casa. Apro la porta e lui mi passa davanti andando verso la libreria e la fissa nel punto esatto in cui sa che infilerò la mano per muovere la maniglia e aprire quell’anta che appare fissa agli occhi dei visitatori, ma per noi abitanti del viale alberato, è la porta d’accesso al nostro giardino segreto. Apro la porta-libreria e Oscar si infila subito fuori seguito da Milù che lo scavalca e da Monsieur che a quest’ora diventa la mia ombra in attesa di ricongiungersi a me in un sonno se fosse per lui perenne...o almeno fino al prossimo piatto di merluzzo! Thomas è troppo impegnato a catturare un geco nel viale alberato e resta lì, facendo finta di non accorgersi del nostro allontanamento. Entriamo nella veranda chiusa e finalmente apro la porta della vetrata mosaico che si affaccia sul giardino segreto. Decido di restare nella verandina sdraiata nella comoda poltroncina in vimini. Monsieur felicemente si appallottola al mio fianco e si abbandona a un sonno profondo. Oscar e Milù si dirigono verso il laghetto dove gracchiano le ranocchie e come al solito cercano di acchiapparle saltando di qua e di là in modo scoordinato come punti da tarantole. Ma le rane, più agili di loro, riescono sempre a farla franca e il tutto si esaurisce con una gran baccano tra le piante del laghetto, schizzi e tuffi accidentali. Nel trambusto della caccia avverto una presenza alle mie spalle. Mi alzo e vado verso l’ingresso dello studio, apro la porta e Thomas balza elegantemente inarcandosi in avanti con l’aria di chi non ha trovato fino a quel momento qualcosa di interessante da fare e nel girovagare noioso della notte si trova.. per caso.. a passare di fronte a una porta che… come per magia… in quell’istante si apre. Casualmente è proprio la porta dello studio che porta al giardino segreto. Che casualità! Chissà come riesce a farmi accorgere della sua presenza senza miagolare. Zigzagando pigramente attraverso lo studio con la coda tesa al cielo, avanza con fare fintamente monotono in direzione dell’uscita quando…l’istinto predatore prende il posto del teatrante annoiato e schizza fuori volteggiando in aria alla caccia di una falena notturna. Ecco ora ci siamo quasi tutti nel giardino segreto… "

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