martedì 2 settembre 2014

Il giardino in silenzio...pensieri che si rincorrono -Parentesi di tristezza-

Mi rendo conto solo adesso di quanto fossi affezionata a Mielina. Sì, è vero, era indipendente. Veniva a mangiare, stava qualche oretta ma se ne andava per poi tornare quando aveva di nuovo fame.  Eppure mi si strusciava per farsi accarezzare e potevo farlo solo se era distratta, altrimenti partivano zampate. So che si difendeva per timore di chissà che e non perchè fosse cattiva, anzi! Era dolcissima. Forse era ipovedente dall'occhio che un anno fa avevo curato e quindi non era in grado di capire il gesto delle mie mani...
Per sfuggire agli inseguimenti di Codino si rintanava sotto il mobile della bombola e per riposare si metteva sopra il muretto di confine ad angolo tra il giardino di mia zia e quello del mio vicino, oppure sulla sua pensilina. Mi manca il miagolio insistente che annunciava il suo arrivo. Quante volte la dovevo incoraggiare per scendere dal muretto perchè temeva Codino. E poi scendeva e andava verso Eco che era già lì pronta ad accoglierla. Si strusciavano e incrociavano le code tutto il tempo. A loro spesso si univa Venere, sua sorella o forse addirittura figlia.
Mi sembra talmente assurdo ciò che è accaduto che in questi giorni ho avuto mille paranoie. Ho prima pensato che magari avevo sotterrato un altro gatto confondendolo con Mielina e quindi mi aspettavo che comparisse da un momento all'altro. Ma i giorni passano e no...non mi sono sbagliata. So bene che era lei. L'ho riconosciuta subito. Poi mi è venuta la paranoia che magari era svenuta ma ancora viva e io avrei dovuto portarla dal veterinario per salvarla. Lo so che è un'idiozia. Le pupille erano dilatate e fisse, non respirava e non ha avuto alcuno scatto muscolare...e poi altri piccoli dettagli che tengo per me e spero di dimenticare presto.
Non accetto che sia morta, non lo capisco e da qui tutte le paranoie che mi sono venute.
Mi disturba il silenzio del giardino e vivo con terrore la conta della mattina e del mio rientro dal lavoro. Calipso puntualmente ogni sera versa le 19.30 esce dal mio cancello, attraversa la via per andare nel campo davanti. Passano ormai poche macchine, ma spesso abbastanza veloci. La guardo col cuore in gola e finchè non si infila tra le maglie della rete del campo non sono tranquilla. No, veramente mi tranquillizzo solo quando dopo circa mezzora ritorna dal cancello. Ieri le è andata dietro Venere che per fortuna al mio terzo richiamo è tornata indietro.
Come se non bastasse, nella casa di dietro ci sono ancora i vicini, accidenti! Il giorno dopo ferragosto erano soliti sbaraccare tutto, invece quest'estate ci sono ancora. La loro presenza mi mette inquietudine. Stamattina, alle 6.30, Eco stava raspando per fare pupù nel loro giardino. Se se ne accorgono temo le conseguenze.

Ieri mi sono fatta coraggio e ho scattato delle foto per rimetterli in adozione. Sembra assurdo ma mi pesa da morire fare questa cosa. E' pesante avere a che fare con le persone e selezionarle in base a criteri che garantiscano la sicurezza degli extrapisitti. E' pesante affidarli a perfetti sconosciuti. E' pesante separarmi da loro, per quanto lo faccia unicamente per il loro bene. L'ideale sarebbe che tra le persone che conosco bene e a cui sono legata (e di cui mi fido) qualcuno decida di adottarli.

Non so più a chi dare le colpe...ai vicini che portano male, a qualche maledizione, alla sfiga, al destino. Non lo so. Mi sembra che non sia normale quello che è capitato... Non ne trovo il senso.
E poi mi chiedo dove siano...e se siano ancora. E se Carla c'è da qualche parte, mi chiedo se le stia coccolando lei lassù. Se esiste una dimensione ultraterrena io spero con tutto il cuore di trovarmi tra i miei animali, tra tanti animali e poterli coccolare senza temere i pericoli di questa vita terrena. Altrimenti nulla ha senso!

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