venerdì 7 febbraio 2020

Oscar e la fiaba della principessa dai capelli d'argento (8)


-Mami mami continui la storia della principessa dai capelli d’argento?-

Va bene pisittino, allora, avevamo lasciato la strega dalla coda di topo nel regno delle ombre dove con la morte del re si era sciolto l’incantesimo sulla regina. Dopo qualche giorno la strega aveva iniziato il suo viaggio verso il regno di topazio con tutto il suo esercito di topi e ratti. Al loro passaggio tutto veniva distrutto. I poveri abitanti del regno delle ombre si erano nascosti in cima agli alberi ben sapendo che la strega aveva gran fretta di raggiungere il palazzo reale nel regno di Topazio e che avrebbe ucciso chiunque ostacolasse il suo passaggio ma di certo non avrebbe perso tempo prezioso per arrampicarsi sugli alberi. I gemelli armati con le loro spade magiche erano pronti a fermare la strega al confine del regno, ma non potevano immaginare che migliaia di topi l’avrebbero preceduta. Ruius impugnò in alto la spada e gettò fiamme su di loro, molti morirono abbrustoliti, ma per ogni decina di topi uccisi ne schizzavano fuori altri cento che correvano come furie inarrestabili verso il palazzo. Neanche Kastur con la sua spada pietrificante riusciva a fermarli tutti. Così non restò altro da fare che correre verso il palazzo per difendere sino all’ultimo il regno.

Ma mentre Kastur correva tra i sentieri alla volta del palazzo convinto di avere il fratello dietro di sé, Ruius era rimasto nascosto dietro una roccia in attesa di incontrare faccia a faccia la strega dalla coda di topo. L’esercito di topi era appena passato e in fondo si sentiva la voce stridula della strega incitare i suoi servitori a correre più veloci trainando la carrozza rivestita di velluto nero. Ruius uscì dalla roccia e si mise al centro della strada proprio davanti alla carrozza. Lanciò tre grandi fiammate e i topi servitori frenarono di colpo pronti a saltare al collo del giovane, ma come il padre anch’egli era abile e scaltro e li uccise uno dopo l’altro. La strega dalla coda di topo saltò fuori dalla carrozza e si avventò sul povero Ruius che agitava la spada in aria lanciando qui e là lingue di fuoco. La coda della strega era attorcigliata attorno al suo collo e stringeva sempre più forte, finché il figlio del re come suo padre morì lanciando un’ultima fiamma al cielo tanto in alto da illuminare tutto il regno per poi ricadere in basso e come un fulmine esplodere a terra provocando un grande boato. Kastur, che aveva preso un sentiero segreto, era ormai arrivato davanti alle porte del palazzo e accecato dal bagliore sollevò dapprima gli occhi al cielo e poi si girò indietro alla ricerca del fratello ma capì che qualcosa di terribile gli era accaduto. Non c’era tempo nemmeno per le lacrime, Kastur entrò nel piazzale del palazzo prima dei malefici topi. Avrebbe vendicato il fratello e suo padre a costo della propria vita. Era mezzanotte e in lontananza si udivano le strilla dei neonati.
Ma il gran finale lo vediamo la prossima volta.


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