mercoledì 10 dicembre 2014

Piccolo Codino...

Ti riconosco ancora nonostante lo stravolgimento fisico che stai subendo, piccolo Codino. Hai ancora il tuo sguardo languido che supplica infinite coccole. Hai ancora la tua vocina esile che chiede...ma ora non capisco più cosa. Non so cosa desideri tu piccolo Codino. Io vorrei che ti sollevassi dritto e forte e iniziassi a correre per il giardino come hai sempre fatto venendomi incontro  o correndomi davanti per farmi strada verso l'ingresso di casa o verso la zona pappa.
E invece sei fermo, senza energia, dentro un corpo che sempre meno somiglia al tuo. Forse è questo l'accanimento, sperare che tu ti riprenda nonostante l'evidenza e darti da mangiare e farti la dose di antibiotico e svegliarmi alle 5.30 del mattino per riscaldarti di nuovo la cuccia e lasciarti al caldo mentre vado al lavoro...e invece forse tu vorresti solo dormire. Eppure quando lecchi la pappa speciale mi dai la speranza che in questo modo tu possa recuperare le energie che ti servono per vivere, per riprendere la tua vita. O forse lo fai solo per me, perché lasciando che io sollevi e regga la tua testolina abbandonata affinché tu possa mangiare pensi che così mi farai felice. Del resto tu hai sempre fatto tutto per me, piccolo Chiodino. Hai deciso di stare da me e da quando sei arrivato nel mio giardino hai iniziato a volermi bene e non hai mai smesso nonostante i miei errori. Mi conoscevi pochissimo eppure ti sei fidato quando ti ho portato in clinica per l'intervento alla coda e tutte le volte che andavo a trovarti tu ti affidavi alle mie carezze fiducioso. Il giorno che ti ho liberato dopo il ricovero sei sparito nella casa dei bolognesi e ho pensato: "Ho fatto il mio dovere, l'ho curato e sterilizzato, ora si viva la sua vita dove vuole!". E l'indomani eri da me e non te ne sei più andato. Quanto poco tempo ti ho dedicato rispetto a quanto meritassi. Eppure era così bello averti sulle ginocchia seduta in giardino o prenderti in braccio e lasciare che le tue fusa mi riscaldassero l'anima.
E quando arrivava qualcuno gli andavi incontro e ti buttavi a pancia in su per farti accarezzare. Ti adoravano tutti Codinococcodè. Perfino la coppia che venne ad adottare Pollon, preferì te. Sento ancora la morsa nello stomaco al ricordo di ciò che provai quando ti vidi andare via nel tuo bel trasportino-cuccia con loro, è lo stesso che provo ora pensando che ti sto perdendo di nuovo, ma stavolta per sempre. 
Eppure anche altre volte ho avuto paura di perderti e tu ti rimettevi in piedi come se niente fosse successo. Sollevavo la serranda col terrore di non trovarti davanti e invece tu eri già con le zampe anteriori sulla zanzariera miagolante in attesa della colazione. E allora perché ora dovrebbe essere diverso? Riprendi ancora a farmi le fusa, rimettiti dritto e sollevati sulle tue zampine...
E se proprio non ce la fai più, allora vai dove potrai essere felice senza più sofferenze, senza la maledetta Fiv. Non restare per me, sii libero piccolo Coccodetto. Ma solo due cose ti chiedo. La prima è perdonare tutte le mie mancanze e negligenze nei tuoi confronti e la seconda è che se mai ci sarà un Altrove dopo questa vita tu sarai il primo a venirmi incontro come hai sempre fatto in questa piccolo Chiodin Chiodetto mio. Promettimelo perché sarà una lieve consolazione al dolore che mi lascerà la tua mancanza.
Ti voglio bene Piccolo Codino mio.

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