-Mami mami svegliati!! Mami??? Mamiiiii??-
Oscar che c'è?? Ho sonno...
-Non riesco a dormire mami!-
Uff...io invece stavo dormendo...
-Che ridere mami! Mami?-
Mmm...
-Mi racconti la storia della lumaca?-
Ma sono le 3 del mattino!
- Così ci addormentiamo meglio mami mami-
Va bene...
Passarono i giorni, le settimane, gli anni e dei tre lumaconi non si seppe più nulla. Ormai la lumachina aveva smesso di piangere e perfino di aspettare durante la luna calante il ritorno dei tre fratelli. Si era fatta proprio una bella lumachina con una conchiglia rotonda e smagliante e due tentacoli lunghi e sottili all’estremità dei quali ammiccavano due brillanti occhietti neri.
- Io glieli cavo sempre mami mami!-
Povera lumachina...sono i suoi occhietti quelli...
-Va bene mami mami, non glieli cavo più!-
Bravo..In età da marito la lumachina preparava il corredo in vista della richiesta di matrimonio da parte di qualche aspirante lumacone. La signora Slink, che ormai l’adottò come una figlia, saltando di cespuglio in cespuglio andava alla ricerca di bravi e onesti lumaconi da presentare alla lumachina, ma nonostante questa fosse ben disposta all’idea di sposarsi, aveva il cuore agitato. Ogni notte prima di addormentarsi il pensiero volava ai suoi tre amati fratelli. “Dove saranno adesso?” si domandava lumachina. “Saranno ancora vivi?”. E così tra un pensiero e l’altro cadeva in un sonno agitato.
Ripensava alle parole del fratello maggiore ma non capiva come potesse scacciare i brutti pensieri per lasciare spazio ai ricordi dei tempi felici. E così di notte in notte il suo animo si fece sempre più inquieto.
Di giorno incontrava aspiranti mariti presentati con tutto il cerimoniale in uso tra le cavallette che buffamente la signora Slink adattava al mondo delle lumache, ma Lumachina non riusciva mai a decidersi. “Tentacoli troppo lunghi!” diceva, oppure “tentacoli troppo corti!” o ancora “troppa bava!” o “conchiglia opaca!”. Insomma, non gliene andava bene nessuno. La signora Slink sapeva bene che i suoi pensieri andavano altrove e non aveva l’umore per cercare marito, ma sperava che prima o poi avrebbe lasciato alle spalle i tristi ricordi e si sarebbe aperta di nuovo alla vita.
- Mami mami ma che fine hanno fatto i tre lumaconi?
I tre lumaconi avevano attraversato indenni il grande prato e da quel momento in poi la loro vita, il loro viaggio scorreva in un tempo sospeso. Mentre dall’altra parte del prato dove vivevano gli abitanti dei cespugli, passavano gli anni, loro trascorrevano giorni senza notti e notti senza giorni. Era sempre come se fossero appena partiti e non fosse passata più di un’ora. Non si rendevano conto del tempo che passava perché il tempo non aveva ore.
-Mami mami non avevano l'orologio?-
Eh no pisittino. Il tempo non aveva le ore.
-Neanche io ce l'ho mami mami!-
Cammina cammina si trovarono di fronte alla grande palma o forse la grande palma comparve davanti al loro cammino. Come il tempo, neanche le distanze esistevano. Voltandosi di spalle vedevano il confine al di là del grande prato come se fosse a pochi centimetri da loro, pur avendo camminato per tanti chilometri, o almeno così era la loro sensazione. E senza che il tempo passasse, senza che le distanze li definissero si sentivano beatamente leggeri e felici. Il fratello minore assaggiò una foglia e sentì il sapore dolce e intenso del nettare verde che scivolava nel palato. Subito si sentì forte e pieno di energie. Così fecero anche gli altri. Stettero lì per chissà quanto tempo in beatitudine, dimenticandosi lo scopo del viaggio.
-Zzzz zzzz-
Oscar? Ti sei addormentato, vero?...Mmm buonanotte!
-Notte mami mami!-
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