Inutile dire quanto mi mancherà ma sono grata che abbia fatto una bella vita tutto sommato sempre in salute. Ora è dalla sua (mia) adorata Milù e sono certa che il primo ad essergli andato incontro è Monsieur pronto a leccarlo e dargli il benvenuto nel paradiso dove un giorno ci ritroveremo. Grazie mio adorato Dengopiscio, il mio dolcissimo amore.
(la foto è di qualche giorno fa, ma aveva questa espressione rilassata quando se n'è andato).
PROLOGO:
Giovedì 26 Giugno al rientro dal lavoro l'ho trovato riverso in un angolo del salone, cosa totalmente inusuale. Era disorientato, schivo. Gli ho fatto la solita flebo idratante dopo aver sentito il veterinatio. Poi in serata ha avuto una specie di crisi epilettica leggera e allora l'ho portato subito dal veterinario. Ha fatto le analisi ma sembrava sempre più un quadro neurogoloco o cardiovascolare. L'indomani mattina ha avuto un'altra di queste crisi e l'ho portato in clinica neutologica dove me l'hanno ricoverato in DH sino al tardo pomeriggio. L'ho riportato a casa ed era sempre disorientato (girava in tondo, si bloccava incastrandosi negli angoli delle pareti, non riusciva a centrare le ciotolo di acqua e cibo, seppure mangiasse con appetito imboccato). Ho iniziato la cura per le crisi epilettiche, un barbiturico che chiaramente la sedato.
Le cause possono essere di natura vascolare o un tumore. Pare che lui non stesse soffrendo, a detta della neurologa, ma vederlo girare in tondo, spingere la testa contro un muro e vagare compulsivamente senza meta è stato per me uno strazio. Tra l'altro erano comportamenti che avrebbero potuto mettere a rischio la sua incolumità, pertanto ho dovuto mettere barriere nella scala, destando un po' di scombussolamento anche in Thomas e Ester. La notte non ho chiuso occhio ma sulla stanchezza prevaleva il dolore. Ho aspettato con speranza che facesse effetto la terapia ma senza accanimento. Una parte di me avrebbe già voluto farlo addormentare, ma i veterinari mi hanno assicurato che non stesse soffredo e che la terapia avrebbe potuto portare dei miglioramenti.
Venerdì alle 20 dopo il primo barbiturico ha dormito sino a mezzanotte per poi vagare per la casa girando in tondo e senza meta; gli ho fatto fare la pipì nella lettiera perchè non era in grado da solo; l'ho imboccato e rimesso nella cuccetta a terra (lui ha sempre dormito sul mio letto ma temevo potesse cadere). Ogni volta che si svegliava per rifare compulsivamente queste cose lo seguivo. L'indomani stessa cosa, ma con la seconda dose di barbiturico della mattina, verso mezzogiorno ha dormito, ha sempre e solo dormito. L'ho messo in una cuccia più fresca, sempre a terra. E gli ho messo un panno perchè non volevo dormisse in una cuccia sporca dei suoi stessi bisogni. L'ho vegliato tutta la notte, coricata in terra con lui, con il mio viso contro il suo, come quando dormivamo insieme. Di tanto in tanto mi sdraiavo sul letto e sonnecchiavo, ma la sensazione era sempre di essere vigile. E infatti mi sono subito accorta di uno strano singhiozzo/tosse che preludeva la sua fine. Gli sono stata vicina sino all'ultimo respiro. L'ho baciato e accarezzato. Gli ho tolto il panno e pulito con una salvietta, gli ho tolto la cannula e adagiato in quella cuccia con la sua copertina sopra che nel frattempo gli avevo messo durante la notte. Aveva il volto di sempre di quando dormiva. Aveva il suo buon profumo di gatto. Era perfetto.
In mattinata l'ho portato nel Giardino di Legna per tenerlo sino alla cremazione, che ho chiesto in forma privata ed express perchè non voglio più patire quello che ho patito per Milù. L'operatore l'ha preso dalla mia macchina e ci ha portato in una stanza accogliente dove l'ha adagiato su un tavolo e l'ha tolto dalla scatola e messo su una morbida cuccia per farmelo salutare e lui stesso l'ha accarezzato e ha fatto i complimenti per quanto fosse bello. Era perfetto il mio Oscar.