Mi sono quasi abituata al silenzio ma non certo alla tua mancanza. Quasi mi disturba trovare i tappeti al loro posto e non sobbalzare dalla sedia al rumore dei colpi sul vetro. Ancora con la coda dell'occhio mi sembra di vederti arrivare, ma mi giro e niente si muove. Tra l'elicriso ieri c'era Venere accucciata di spalle e ho voluto per un attimo fantasticare fossi tu, ma poi il mio sguardo è caduto sul tuo ultimo giaciglio e il sogno ad occhi aperto si è concluso con un sorriso amaro.
Mai pentita di averla rimandata per te, domani vado a vedere la mostra di Chagall e te la dedico caro Chiodin Chiodetto mio.
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