mercoledì 15 gennaio 2025

giovedì 9 gennaio 2025

La mancanza di Milù pesa

Ogni giorni di più mi manca Milù. Il tempo è come se si fosse fermato in un eterno presente che dal 29 Novembre includendo le feste di Natale arriva sino ad oggi. Il 23 Dicembre è stata cremata, esattamente il giorno in cui due anni prima mi veniva consegnata l'urna di Monsieur. L'ho potuta rivedere per l'ultima volta ed è stato un dolore che si è rinnovato più forte che mai. Un secondo addio, stavolta quello definitivo. Era dentro la scatola dove l'avevo adagiata, con la sua copertina. Rigida e fredda con briciole di ghiaccio sul suo nasino. L'ho sfiorata appena e data subito all'operatore perchè procedesse, perchè sapevo che se fosse rimasta lì con me un altro secondo soltanto, non mi sarei più voluta separare. Ma vedendola andare via mi sono sentita in colpa per non essere rimasta ancora con lei, come se me ne volessi liberare. Ma non era coì. Tutt'altro, sarei voluta entrare in quel forno con lei.

E poi il 4 Gennaio finalmente me la sono potuta riportare a casa, nella sua urna rosa. E' stato faticoso aspettare così a lungo per riaverla a casa. Mi sembrava di impazzire, che me l'avessero buttata via chissà dove, persa, data a qualcun altro. 

Adesso so che è lì, nella mensola affianco a Monsieur e quando mi manca accarezzo quella porcellana gelida, socchiudo gli occhi e sento le sue zampine calde sulle mie guance come quando si rannicchiava sotto le coperte e allungava le zampe sul mio viso.

Cerco di non darmi più colpe e di non darle nemmeno al veterinario che non me l'ha curata subito. Cerco di non pensare al terribile momento in cui è morta tra le mie braccia o un istane prima forse.

Mi rassereno un pochino quando mi sento grata di averla avuta nella mia vita e per tutto ciò che ha significato per me e che mi ha dato. Era la mia piccolina, quella che non riuscivo a sgridare, che sentivo di dover proteggere, anche più del dovuto forse.

La casa è luttuosa, grigia. Nemmeno le coccole di Oscar che ora si è di nuovo fatto spazio tra le mie braccia sotto le coperte la notte, non più scacciato da Milù, riescono a togliermi questo macigno che ho nel cuore.  E perfino le fusa di Ester sul mio petto, che prima mi rimettevano in pace col mondo, le vivo col  terrore di non sentirle mai più. Vorrei vivessero in eterno. 

Vivo la mia vita, svolgo le mie attività, ma casa mia, Capitan's Valley è grigia.